Le più comuni malattie degli occhi

L'occhio secco

Ragioni di fondo e sintomi

L'occhio secco è una delle patologie più diffuse nel campo dell'oftalmologia. Si tratta di una malattia di tipo cronico e infiammatorio che riguarda la superficie dell'occhio e può presentare forti variazioni. La malattia colpisce spesso le persone anziane. La transizione da un normale malessere tipico dell'avanzare dell'età a un disturbo fastidioso, per poi arrivare a una malattia in senso stretto, è piuttosto rapida. Il problema di fondo è un'alterata idratazione della superficie oculare, di cui spesso non si conosce purtroppo la causa. Si manifesta con un difetto di qualità e di quantità del film lacrimale. Un normale film lacrimale è composto da vari strati: muco interno (prodotto dalle cellule della superficie oculare), liquido salino al centro (prodotto dalla ghiandola lacrimale) e olio esterno per proteggere dall'evaporazione (prodotto dalle ghiandole sebacee delle palpebre). Il liquido ha un effetto levigante sulla superficie dell'occhio, cui apporta sostanze nutritive, eliminando i prodotti di scarto del metabolismo.

Il sintomo caratteristico dell'occhio secco è la sensazione della presenza di sabbia o di corpi estranei. Possono manifestarsi anche altri sintomi, come bruciore, prurito, difficoltà della vista o nella lettura (di solito temporanee), lacrimazione, occhi arrossati e senso di abbagliamento. Spesso i sintomi si accentuano nel corso della giornata, nei periodi di riscaldamento, in presenza di vento e se si trascorrono ore davanti allo schermo di un computer. La sintomatologia è simile a quella di altre malattie dell'occhio. Pertanto, non è possibile formulare una diagnosi di occhio secco solamente in base ai sintomi.

Cause

L'occhio secco ha molteplici cause. Tutti le tipologie sono accomunate da un'alterazione del film lacrimale, dovuta a una minore produzione di lacrime e/o (più di frequente) a una maggiore evaporazione. Il fenomeno colpisce con maggiore frequenza le donne rispetto agli uomini, soprattutto dopo la menopausa.

Le anomalie del componente oleoso costituiscono la causa più frequente della maggiore evaporazione del liquido lacrimale. Secondo alcuni studi, circa il 75% delle persone colpite è affetto da alterazioni dello strato oleoso, circa il 10% da anomalie dello strato acquoso e circa il 40% da disfunzioni combinate. Le anomalie dello strato oleoso insorgono quando le ghiandole sebacee ai margini della palpebra si ammalano o sono colpite da un’infiammazione batterica, con conseguente disgregazione eccessiva dello strato oleoso. In caso di produzione insufficiente di liquido oleoso per il film lacrimale, condizioni ambientali diverse, con bassa umidità e presenza di forti correnti d'aria, possono causare un'evaporazione più rapida del film lacrimale. Di solito ciò avviene quando una persona, che a casa non avverte ancora alcun sintomo, all'aperto ha gli occhi che iniziano a lacrimare per il vento e il freddo.

La minore produzione di lacrime e la conseguente alterazione dello strato acquoso del film lacrimale si manifestano spesso con l'avanzare dell'età. Nelle ghiandole lacrimali delle persone anziane si riscontrano più spesso alterazioni di tipo infiammatorio rispetto ai soggetti più giovani. Anche le patologie autoimmuni possono colpire la ghiandola lacrimale o addirittura direttamente la congiuntiva, come nel caso di alcune malattie reumatiche. Le lesioni ai nervi della cornea derivanti da traumi, interventi chirurgici, radiazioni UV, disordini metabolici ( ad es. diabete mellito o malattie della tiroide), uso prolungato di lenti a contatto o affezioni nervose possono favorire l'insorgenza dell'occhio secco in seguito a una ridotta funzionalità del nervo. Risulta che tra le persone affette, i soggetti con sindrome del dolore (anche in altre regioni del corpo) percepiscono più spesso sintomi di intensità superiore alla media in presenza di riscontri di pari grado. La ragione non è chiara, ma potrebbe essere legata a una maggiore predisposizione alla reazione da parte dell'intero sistema nervoso. In tali casi può essere difficile distinguerlo dal cosiddetto dolore neuropatico, originato dal sistema nervoso. L'instabilità del film lacrimale può anche essere dovuta a una carenza di vitamina A, a un'allergia oculare, ai conservanti contenuti nei colliri o a diversi tipi di medicinali. Se sospetta la presenza di un effetto collaterale da farmaco, non si limiti a interromperne l'assunzione, ma ne parli con il suo medico di famiglia o con l'oculista.

Diagnosi

L'indicazione è data dai disturbi percepiti. Cerchi di capire quali sono i fattori che alleviano o aggravano i sintomi. Se ha già usato un collirio, si appunti il nome o porti la confezione all'ambulatorio, anche se non è stato utile. Se assume regolarmente medicinali, ne porti con sé un elenco.

Dopo una serie di domande specifiche, è possibile confermare la diagnosi ricorrendo a diversi esami presso lo studio oculistico. È previsto anche un controllo delle palpebre e della congiuntiva. Il film lacrimale può essere visualizzato utilizzando un colorante fluorescente (fluoresceina). Il colorante evidenzia se si forma un film liscio e omogeneo o se tende a disgregarsi rapidamente in singole gocce, come avviene tipicamente in caso di alterazione dello strato di olio (cosiddetto tempo di rottura del film lacrimale). Inoltre, il colorante permette di rilevare l'eventuale presenza di aree di secchezza della cornea. È altresì possibile rilevare la produzione di lacrime acquose mediante il cosiddetto test di Schirmer, che consiste nell'inserire nell'angolo della palpebra una striscia di carta da filtro. In caso di forme gravi o resistenti alla terapia, può essere opportuno effettuare ulteriori accertamenti presso centri specializzati.

Terapia

Non ci sono orientamenti standard per il trattamento dell'occhio secco. Il grado soggettivo dei disturbi accusati è determinante, oltre ai risultati oggettivi. Per le forme lievi di secchezza oculare non è necessariamente necessario eseguire un trattamento. Se si opta per una terapia, è tuttavia necessario che venga impostata su misura per il singolo paziente, in base all'esperienza, adattandola in funzione del decorso della malattia. Di conseguenza, per il trattamento occorrono pazienza e perseveranza da parte di tutti i soggetti coinvolti. In alcuni casi il miglioramento si ottiene solo combinando una serie di misure.

Se soffre di secchezza oculare, può adottare alcuni accorgimenti per ridurne i sintomi. Un aspetto importante è bere una quantità sufficiente di liquidi e adottare un regime alimentare sano, comprendente anche gli acidi grassi omega-3 (vedere di seguito). Inoltre, l'aria degli ambienti interni non deve essere troppo secca. Possono essere utili l'aerazione, l'uso di umidificatori, asciugare i vestiti o tenere piante in casa. Osservi se i sintomi peggiorano quando usa lenti a contatto o si trucca e, possibilmente, eviti questo tipo di fattori scatenanti. In caso di infiammazione delle palpebre, si consiglia una buona igiene delle stesse (vedere l'appendice 1). Se all'aperto gli occhi tendono a lacrimare, è opportuno indossare occhiali sportivi o da sole con una buona protezione. Può essere utile applicare un collirio idratante a scopo protettivo prima di uscire, per evitare che il vento e il freddo irritino la superficie oculare.

Il trattamento locale prevede la somministrazione delle cosiddette "lacrime artificiali" sotto forma di gocce, gel, pomate o spray. È inoltre possibile ricorrere ad antinfiammatori in forma di gocce o pomate. Sono disponibili sostanze con e senza conservanti. I colliri con conservanti non devono essere utilizzati più di quattro volte al giorno, in quanto i conservanti possono alterare il film lacrimale e la superficie oculare. Per un uso frequente, è preferibile optare per colliri privi di conservanti. Fra i colliri idratanti si può optare per quelli a bassa viscosità, piuttosto acquosi, o per quelli ad alta viscosità, piuttosto simili a gel, che hanno un effetto più prolungato, ma che all'inizio possono offuscare leggermente la vista. Esistono vari tipi di gocce con effetto antinfiammatorio. Si utilizzano principalmente per i casi di secchezza oculare da moderata a grave e si consiglia di servirsene con cautela. Qualora i colliri reperibili in commercio non siano efficaci, un'ultima opzione è la produzione di colliri autoserici (ricavati dal proprio plasma sanguigno) da parte di centri specializzati.

Le terapie con somministrazione orale, sotto forma di compresse, capsule o con l'alimentazione, contengono acidi grassi omega-3, che si trovano anche negli alimenti. Gli acidi grassi omega-3 svolgono un'azione antinfiammatoria. In natura si trovano in alcuni oli di pesce, alghe e oli vegetali. L'olio di pesce e le alghe sono preferibili per l'uso in preparati medicinali, perché i principi attivi dell'acido eicosapentaenoico (EPA) e dell'acido docosaesaenoico (DHA) sono presenti in concentrazioni maggiori rispetto agli oli vegetali. - Nei casi di infiammazione evidente del bordo della palpebra non rispondenti ad azioni locali, si possono utilizzare tetracicline antinfiammatorie a basso dosaggio. Il trattamento, tuttavia, richiede un trattamento prolungato per mesi.

In caso di risposta insoddisfacente al trattamento conservativo, è possibile ridurre il drenaggio dei dotti lacrimali utilizzando i cosiddetti punctum plugs. Si tratta di piccoli tappi da inserire nei puntini lacrimali ( gli sbocchi dei dotti lacrimali) per impedire al liquido lacrimale di defluire nel naso. Le complicazioni sono piuttosto rare. Se il plug determina un sollievo dai sintomi, è possibile chiudere il puntino lacrimale in modo definitivo. A questo scopo esistono numerose tecniche chirurgiche.

Ai casi più gravi sono riservati interventi come il restringimento della fessura palpebrale, allo scopo di ridurre la superficie esposta dell'occhio. Tali interventi sono contemplati prevalentemente in pazienti con chiusura ridotta delle palpebre o difetti della superficie oculare non rimarginabili. Anche in questo caso esistono vari metodi chirurgici. Più complesse ancora sono le operazioni alle ghiandole salivari con lo scopo di sostituire il liquido lacrimale carente con quello delle ghiandole salivari.

Allegato 1: Igiene del bordo palpebrale

Concludiamo con alcune informazioni importanti per chi soffre di secchezza oculare causata dall'infiammazione del bordo palpebrale. È possibile seguire regolarmente i seguenti accorgimenti:

  1. Riscaldare le palpebre: Si consiglia di riscaldare le palpebre una o due volte al giorno per 5-10 minuti. Sono ideali le bustine di tè nero calde (non bollenti) o una salvietta calda. Lo scopo del calore è sciogliere la secrezione delle ghiandole sebacee delle palpebre e favorirne il drenaggio. Il sebo si scioglie a una temperatura di poco superiore ai 40°.
  2. Massaggiare le palpebre dopo averle riscaldate: premere delicatamente la parte esterna della palpebra, in direzione del bulbo oculare. Rivolgere lo sguardo verso l'alto mentre si massaggia la palpebra inferiore e verso il basso mentre si massaggia la palpebra superiore. Esercitando una leggera pressione sul bordo della palpebra, si massaggiano e si spremono le ghiandole sebacee.
  3. Terminato il massaggio, è possibile pulire il bordo della palpebra con uno shampoo diluito per bambini (una goccia in un bicchiere d'acqua) o con appositi detergenti per palpebre.

Ulteriori informazioni:

Contenuto a cura del Gruppo di Lavoro Occhio Secco e Superficie Oculare SSO.

Link per i pazienti:
•    Società Internazionale di Film Lacrimale
•    Linee guida sull'occhio secco dell'Associazione Professionale degli Oftalmologi Tedeschi e della Società Oftalmologica Tedesca
•    Informazioni per i pazienti dell'American Academy of Ophthalmology AAO

 

Degenerazione maculare
Fonte: Creative Commons, http://commons.wikimedia.org/wiki/User:BruceBlaus
Fonte: Creative Commons, http://commons.wikimedia.org/wiki/User:BruceBlaus

Che cos'è la DMS?

La degenerazione maculare senile, spesso denominata "DMS", è una malattia che colpisce gli occhi e che, in fase avanzata, provoca il deterioramento della vista. Nei Paesi con elevata aspettativa di vita, rappresenta la causa più comune di deficit visivo grave. Colpisce soprattutto le persone in età avanzata. I fumatori hanno un rischio maggiore da due a quattro volte di esserne affetti. Anche le donne, le persone con occhi chiari e le persone con pressione arteriosa elevata sono esposte a un rischio lievemente superiore.

La cosiddetta macula costituisce il centro della retina, dove la visione è più nitida. La retina ricopre l'interno del bulbo oculare come una sorta di carta da parati. La sua funzione è analoga a quella del dispositivo di registrazione delle immagini di una macchina fotografica. Quando osserviamo direttamente un oggetto, la sua immagine viene riprodotta sulla nostra macula. Poiché il centro della retina deve produrre un'immagine ad alta risoluzione, davanti alla macula non sono presenti vasi sanguigni, a differenza della retina periferica. Di conseguenza, la parte centrale della retina è maggiormente soggetta a disturbi circolatori e ad usura rispetto ad altre strutture oculari. Esistono due forme di DMS: secca e umida. La DMS secca è un fenomeno più frequente e lento. In tal caso, avviene una deposizione di prodotti metabolici sotto la retina causando successivamente un restringimento della retina stessa. La DMS umida colpisce solo il 10-15% delle persone, ma in assenza di trattamento è caratterizzata da una progressione più rapida. Le pareti dei vasi sanguigni al di sotto della retina presentano perdite o emorragie, che deformano e danneggiano la retina. La tipologia secca può trasformarsi in umida ed entrambe le forme possono manifestarsi contemporaneamente in un occhio. Spesso la patologia ha inizio in un solo occhio, ma nel corso del tempo diventa spesso bilaterale. Gli occhi possono essere affetti in misura diversa.

Sintomi

Allo stadio iniziale, spesso non si manifestano sintomi. Nella DMS secca si verifica di solito un lento peggioramento della vista, che si avverte tipicamente nella lettura: si ha bisogno, ad esempio, di molta più luce rispetto a prima o di una lente d'ingrandimento, oppure l'immagine risulta sfocata. Nella DMS umida, la vista può peggiorare molto rapidamente. Le linee diritte possono apparire distorte, oppure le immagini possono sembrare sfocate o con macchie scure. Considerando che la DMS colpisce solo il centro della retina, il campo visivo periferico resta intatto. Questo significa che è estremamente raro perdere completamente la vista a causa della DMS.

Se la Sua vista peggiora rapidamente o se osserva ondulazioni o macchie, deve sottoporsi il più presto possibile a una visita oftalmologica. Il medico oculista è in grado di controllare direttamente la macula con un microscopio diagnostico. Per poter distinguere tra una forma secca e una umida, sono utili ulteriori esami, come la tomografia a coerenza ottica (OCT, con immagine stratificata della retina), l'angiografia a coerenza ottica o l'angiografia a fluorescenza, che prevede l'iniezione di un mezzo di contrasto per evidenziare con precisione i vasi che presentano perdite.

Trattamento

In presenza di DMS umida, la prognosi è sfavorevole in assenza di trattamento. In questi casi, è consigliabile una terapia. Il trattamento più diffuso prevede iniezioni nell'occhio, per prevenire la perdita in nuovi vasi sanguigni. Le iniezioni sono somministrate in anestesia locale. La loro efficacia è limitata nel tempo. All'inizio della terapia è necessario effettuare iniezioni a cadenza mensile. Successivamente, sono spesso sufficienti iniezioni con minore frequenza, ma di solito è necessario continuare il trattamento per molti anni. Le altre terapie possibili sono impiegate solo in casi eccezionali.

Ad oggi non esiste un trattamento efficace per la DMS secca. Grazie a un'intensa attività di ricerca, tuttavia, si prevede che nel prossimo futuro saranno disponibili nuove opzioni terapeutiche. Oltre all'età e alla genetica ereditaria, sono vari i fattori di rischio della malattia che possono essere evitati o ridotti. Coloro che non fumano o smettono di fumare sono molto meno soggetti a soffrire di DMS. Anche l'ipertensione, il colesterolo alto e l'obesità sono fattori di rischio su cui si può intervenire. Un'alimentazione sana, inoltre, aiuta a prevenire la malattia. In questo contesto, le sostanze che svolgono un ruolo importante sono numerose, dalla verdura e dalla frutta di tutti i colori agli acidi grassi omega-3, contenuti ad esempio nel pesce e nei frutti di mare. I pazienti con DMS che presentano deficit o intolleranze alimentari possono beneficiare dell'uso di vitamine o integratori. Non è chiaro se questa misura sia utile anche per la prevenzione. È comunque opportuno parlare con il proprio medico oculista o con il medico di famiglia dell'assunzione di tali preparati.

A volte, nonostante le migliori cure, non è possibile evitare una riduzione della vista a causa della DMS. Per contrastare la compromissione della qualità della vita e dell'autonomia, i medici oftalmologi lavorano in stretta collaborazione con centri di consulenza locali per ipovedenti e con associazioni di pazienti. In caso di limitazioni significative della vista, ausili ottici come lenti d'ingrandimento, occhiali d'ingrandimento, lenti illuminate e lettori multimediali aiutano a gestire al meglio le attività visive nella vita quotidiana. Chi è in grado di usare tablet e smartphone, spesso impara anche a utilizzarli come strumenti in funzione delle proprie esigenze. Per mostrare al mondo esterno la propria disabilità visiva, può essere utile utilizzare un bastone bianco. Sono numerosi i centri di consulenza per ipovedenti nei quali professionisti qualificati potranno prendersi cura della Sua situazione specifica. Può trovare gli indirizzi alla voce «Associazioni e Fondazioni».

Glaucoma

Il glaucoma è una malattia cronica e incurabile a carico del nervo ottico. È una delle principali cause di cecità nelle persone di età superiore ai 60 anni a livello mondiale e anche in Svizzera, ma sostanzialmente il glaucoma può colpire chiunque, anche i più giovani.

Il glaucoma può essere asintomatico per molto tempo. Le persone affette spesso scoprono solo tardi di soffrire di questa malattia oculare, perché la perdita centrale della vista si manifesta solo nelle fasi finali. Purtroppo, i danni al nervo ottico e la conseguente perdita di funzionalità non sono reversibili. Solo i medici oculisti sono in grado di eseguire esami completi per escludere o confermare la presenza di glaucoma o di valutare correttamente i fattori di rischio dopo uno screening. Se diagnosticato precocemente, il glaucoma può essere trattato efficacemente e mantenuto stabile per decenni, prevenendo così la cecità.

Insorgenza del glaucoma 

La causa più frequente dello sviluppo del glaucoma è l'eccessiva pressione all'interno dell'occhio.

L'occhio produce il cosiddetto umore acqueo, che serve a mantenere la sua forma e a rifornirlo di sostanze nutritive. Se la produzione di questo liquido è superiore al suo deflusso, si verifica un aumento della pressione nell'occhio superiore alla norma (da 10 a 20 mmHg). A lungo termine, l'aumento della pressione intraoculare danneggia il nervo ottico.

Il primo segnale della presenza di un glaucoma è la riduzione del campo visivo medio-periferico. Tali difetti del campo visivo non provocano dolore e sono percepiti solo nelle fasi avanzate, quando si spostano lentamente verso il centro. Solo a questo punto si avverte un offuscamento della vista o una riduzione dell'acuità visiva centrale. Pertanto, i disturbi visivi si manifestano solo tardivamente nel decorso della malattia. Se non trattato, il glaucoma può portare alla cecità.

Oltre all'elevata pressione intraoculare, vi sono numerose altre cause che determinano lo sviluppo del glaucoma. Solitamente è un insieme di diversi fattori di rischio, come disturbi circolatori, infiammazioni croniche, vizio del fumo o sindrome da apnea notturna a provocare il glaucoma. 

Forme frequenti di glaucoma 

Si distingue principalmente tra quattro forme diffuse di glaucoma: glaucoma ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto, glaucoma a pressione normale e glaucoma congenito.

Può trovare ulteriori informazioni sui diversi tipi di glaucoma sul sito web del Gruppo di lavoro Glaucoma SSO.

Fattori di rischio di glaucoma

In principio, chiunque può ammalarsi di glaucoma. Tuttavia, il rischio di insorgenza del glaucoma aumenta a partire dai 40 anni. Per tale motivo è importante sottoporsi a una prima visita oculistica a questa età, anche se non si avvertono sintomi o disturbi.
È presente un rischio maggiore nei seguenti casi:

  • pressione intraoculare elevata
  • familiari affetti da glaucoma
  • aumento della miopia superiore a -5 diottrie
  • malattie cardiovascolari
  • trattamento prolungato con cortisone
  • soggetti di origine africana e asiatica

Numerose malattie possono alterare la produzione e il flusso dell'umore acqueo, causando la perdita della vista in seguito a danni al nervo ottico. Tra di esse figurano infiammazioni intraoculari, traumi, complicazioni di altre malattie oculari o effetti collaterali causati da medicinali.
Si rivolga a un medico oculista per valutare il suo rischio di contrarre il glaucoma. I soggetti con più di uno dei suddetti fattori di rischio hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia.

Diagnosi del glaucoma

Il glaucoma può essere asintomatico per molto tempo. Per questo motivo, spesso le persone colpite si accorgono solo tardi di essere affette da glaucoma. La perdita della vista sopraggiunge soltanto nelle fasi finali e non è più reversibile. Di conseguenza, è molto importante consultare un medico oculista. Solo uno specialista in oculistica può eseguire esami completi per escludere o confermare la presenza di un glaucoma.

Per la diagnosi, il medico controlla il nervo ottico, il sistema di deflusso dell'occhio e misura la pressione intraoculare. Nel caso di sospetto glaucoma, è possibile svolgere ulteriori accertamenti, come l'esame del campo visivo, la misurazione dello spessore della cornea o dello spessore del fascio di fibre nervose.

Limitarsi alla misurazione della pressione intraoculare o a un singolo accertamento diagnostico non sempre è sufficiente per una diagnosi affidabile, poiché esistono forme di glaucoma in cui la pressione intraoculare è normale. Inoltre, la misurazione della pressione intraoculare può essere errata a causa dei diversi spessori corneali. Solo con un esame oculistico approfondito è possibile chiarire la causa del glaucoma e formulare una diagnosi precisa, pertanto è fondamentale rivolgersi a un medico oculista.

Trattamento del glaucoma

Ad oggi, le patologie del glaucoma non sono curabili. Tuttavia, è possibile trattarle per stabilizzare la malattia e prevenirne l'ulteriore progressione. Oggigiorno, grazie ai migliori metodi diagnostici e terapeutici, la cecità causata dal glaucoma è ormai rara, a condizione che venga trattata in modo adeguato e tempestivo.

Esistono diversi metodi di trattamento del glaucoma, in funzione di molti fattori quali lo stadio della malattia, la tollerabilità e l'efficacia dei farmaci, la forma del glaucoma e la sua progressione. I medici oculisti definiscono sempre individualmente per ogni paziente la terapia da seguire e la adattano se necessario.

A prescindere dalla terapia scelta, è sempre molto importante recarsi regolarmente alla visita oculistica per monitorare la malattia e, all'occorrenza, adattare il trattamento.

Prevenzione del glaucoma

Tutti possono essere colpiti dal glaucoma e per questo è importante sottoporsi a controlli regolari presso un medico oculista a partire dai 40 anni di età e in presenza di fattori di rischio.

Cataratta

Che cos'è la cataratta?

La cataratta, detta anche stella grigia, è caratterizzata da un progressivo offuscamento del cristallino dell'occhio. Si tratta della più comune malattia al mondo che colpisce gli occhi. La cataratta si manifesta generalmente in soggetti di età superiore ai 60 anni, ma talvolta può essere più precoce o congenita. Può colpire entrambi gli occhi o solo uno e non regredisce spontaneamente. Il mancato trattamento della cataratta può portare alla cecità.

Sintomi

La cataratta causa una graduale riduzione della vista. Solitamente l'offuscamento del cristallino insorge lentamente nel corso degli anni. La vista diventa sempre più sfocata e annebbiata, diminuisce la percezione dei contrasti e può aumentare la sensibilità al riverbero. I pazienti solitamente affermano di aver bisogno di più luce per leggere e di trovare faticosa la guida notturna. Se non trattata, la cataratta può portare alla cecità. Tuttavia, non è necessariamente così: alcuni pazienti hanno la fortuna di subire solo una lieve riduzione della vista. Per altri, invece, la vista peggiora rapidamente, fino ad arrivare alla cecità completa. Allo stadio avanzato, il fenomeno della cataratta è riconoscibile visivamente: la pupilla risulta grigia a causa del grave offuscamento del cristallino. Un effetto collaterale positivo è che, in alcuni casi, la cataratta iniziale rende nuovamente possibile la lettura senza occhiali grazie all'aumento del potere di rifrazione del cristallino. Il miglioramento della vista senza occhiali, tuttavia, non dura a lungo. La cataratta non presenta sintomi quali dolore, prurito e lacrimazione.

Cause e fattori di rischio

La cataratta si sviluppa nella maggior parte dei casi per motivi di età. Il fattore di rischio maggiore per lo sviluppo della cataratta è pertanto il progredire dell'età. Circa il 20% delle persone di età compresa tra i 65 e i 74 anni è affetto da cataratta e oltre la metà delle persone di età superiore ai 75 anni ne soffre già. Tra le altre possibili cause e i fattori di rischio vi sono:

  • predisposizione ereditaria
  • fumo
  • esposizione a radiazioni, ad es. raggi UV o raggi X
  • malattie sistemiche come il diabete mellito
  • denutrizione
  • infiammazione oculare (uveite)
  • traumi o interventi chirurgici precedenti all'occhio
  • uso prolungato di cortisone

Molte persone non presentano fattori di rischio oltre all'età. Alcuni tipi di cataratta sono congeniti e hanno un'eziologia genetica o sono associati a uno o più sindromi o malattie sistemiche. Specialmente nei più poveri Paesi in via di sviluppo la cataratta è tuttora la principale causa di cecità e può colpire più spesso anche soggetti giovani. Secondo gli esperti, tra i 36 milioni di non vedenti nel mondo, più di uno su tre perde la vista a causa della cataratta. Nei più ricchi Paesi industrializzati, i medici oculisti riescono spesso a far regredire il rischio di cecità mediante un breve intervento chirurgico. È possibile evitare diversi fattori che favoriscono lo sviluppo della cataratta modificando il proprio stile di vita:

  • Protezione dai raggi UV: utilizzare occhiali da sole di buona qualità per esporsi al sole serve a proteggere dalle radiazioni permanenti dei raggi UV.
  • È bene usare occhiali protettivi nelle situazioni di rischio per gli occhi durante il lavoro o il tempo libero. In questo modo ci si protegge dalle radiazioni, ma anche dalle lesioni oculari.
  • Rinunci al fumo: meglio ancora, non inizi affatto. In caso contrario, cerchi di smettere di fumare. Produrrà un effetto positivo sulla Sua salute generale.
  • Prima della gravidanza, è consigliabile vaccinarsi contro la rosolia e il morbillo, per proteggere il nascituro dalla cataratta.
  • Se deve assumere cortisone per lungo tempo, chieda al Suo medico se ci sono alternative.

Diagnosi

Per la diagnosi della cataratta, è necessario innanzitutto un colloquio con l'oculista per accertare se e da quanto tempo si manifestano i sintomi, se sono presenti malattie sottostanti, come il diabete mellito, o se in passato ci sono stati interventi chirurgici o lesioni all'occhio. Al colloquio segue una visita del medico oculista; con un test oculistico si esamina la funzione visiva, dopodiché si procede all'esame clinico con l'ausilio della lampada a fessura. È importante poter escludere altre patologie oculari. La cataratta, infatti, non è sempre la causa del peggioramento della vista.

L'esito dell'intervento può essere condizionato dalla presenza di altri problemi di salute. Il glaucoma, la degenerazione maculare senile o lesioni oculari causate dal diabete potrebbero comportare un mancato miglioramento della capacità visiva nonostante l'intervento alla cataratta. Per un esame accurato è quindi necessario dilatare le pupille con un collirio, per rendere più visibile il cristallino e per osservare attentamente la retina. La cataratta si presenta come un offuscamento del cristallino oculare; di seguito è riportata a scopo illustrativo l'immagine di un cristallino chiaro, affiancata da una foto di una cataratta eseguita con la lampada a fessura. In caso di decisione di intervento, si misura ciascun occhio con la biometria per definire il potere ottico del cristallino artificiale da inserire. Possono essere necessari ulteriori esami, come la misurazione della cornea (topografia), la misurazione delle cellule corneali (conta endoteliale) o una misurazione laser della retina (tomografia).

Trattamento

Alla luce delle ricerche attuali, la cataratta può essere corretta efficacemente solo con l'intervento di cataratta, ovvero l'asportazione del cristallino e la sua sostituzione con un cristallino artificiale. Si tratta dell'intervento praticato più frequentemente in tutto il mondo e considerato molto sicuro ed efficace. Nella sola Svizzera, sono circa centomila all'anno i pazienti che si sottopongono a questo intervento. Non ci sono alternative alla chirurgia. Certo, in molti casi la correzione con occhiali può contribuire a migliorare temporaneamente la vista. Se la capacità visiva è già fortemente compromessa o sta peggiorando molto rapidamente, l'intervento chirurgico è l'unico modo per ottenere un miglioramento permanente. Di fatto, senza un trattamento, si rischia la cecità. La cataratta è tutt'oggi la causa più comune di cecità nei Paesi in via di sviluppo, perché i pazienti non possono permettersi un intervento chirurgico. Per stabilire il momento più opportuno per l'intervento è necessario valutare il danno soggettivo nella vita quotidiana. Alcuni dei criteri determinanti possono essere, ad esempio, l'importanza della vista per esercitare la professione, il fatto che il paziente guidi un'automobile o che il degrado della vista limiti l'esercizio di attività sportive o la lettura. Finché il paziente non percepisce delle limitazioni, di solito è possibile ritardare senza problemi l'intervento chirurgico. Infatti, la gravità dell'opacità del cristallino precedente di solito non influisce sulla qualità della vista con la nuova lente impiantata. Soltanto nel caso di cataratta in fase molto avanzata, l'intervento diventa più complesso. In questo caso, la misurazione per il calcolo del cristallino artificiale è più difficile. Altre ragioni che rendono necessario l'intervento di cataratta sono l'aumento di spessore del cristallino (in un occhio piuttosto piccolo) e problemi di pressione oculare (glaucoma). Dopo l'intervento, in nove casi su dieci la vista è più nitida e con maggiore contrasto rispetto a prima. Migliorano anche la capacità visiva da vicino e da lontano. Pertanto, l'intervento può significare un sensibile miglioramento della qualità della vita.

Anestesia e procedura chirurgica

Normalmente, per l'intervento è sufficiente un'anestesia locale. In genere, si ricorre a un collirio anestetico o, più raramente, a un'iniezione di anestetico in prossimità dell'occhio. I due metodi presentano specifici vantaggi e svantaggi: statisticamente, i pazienti sottoposti a un'iniezione accusano meno dolore durante l'intervento. Talvolta l'effetto si protrae anche dopo l'intervento. Al tempo stesso, però, con un'iniezione aumenta il rischio di complicazioni. Con il collirio, invece, si verificano raramente complicazioni: avvengono in meno dell'1% dei i casi, ovvero con una frequenza circa sette volte inferiore rispetto all'anestesia mediante iniezione. Inoltre, il collirio anestetico non influisce sulla muscolatura oculare, per cui il paziente può muovere gli occhi e deve seguire le istruzioni del chirurgo durante l'intervento. Poiché la concentrazione e la collaborazione non sono possibili per tutti i pazienti, in alcuni casi piuttosto rari può essere necessaria l'anestesia (generale). In genere, l'intervento di cataratta viene eseguito unilateralmente o bilateralmente. Nel caso di intervento su entrambi gli occhi, il secondo occhio è in genere sottoposto a intervento 3-4 settimane dopo il primo. In pochi casi specifici, è possibile eseguire un intervento bilaterale simultaneo su entrambi gli occhi.

Può trovare informazioni orientative sulla chirurgia della cataratta e sulle lenti artificiali qui (in tedesco).

I disturbi della vista nei bambini e negli adolescenti

La capacità visiva dei bambini può essere limitata per una serie di ragioni. I disturbi della vista più diffusi sono la miopia (difficoltà di visione da lontano), l'ipermetropia (difficoltà di visione da vicino), l'astigmatismo (curvatura irregolare della cornea), che figurano tra gli errori refrattivi, nonché lo strabismo (disallineamento degli occhi) e l'ambliopia (ipovisione).

Errori refrattivi

Nel caso dei difetti refrattivi, sulla retina non si formano immagini nitide. Il fenomeno può manifestarsi allo stesso modo in entrambi gli occhi o in modi del tutto diversi. Se è affetto solo un occhio, di solito i bambini non presentano un comportamento sospetto e mostrano soltanto talvolta difficoltà nelle attività che richiedono una visione spaziale, come il gioco con i mattoncini. La diagnosi e il trattamento precoce degli errori refrattivi nei bambini sono fondamentali per la prevenzione dell'ambliopia (ipovisione), che comporta una perdita permanente della vista.

Tra gli errori refrattivi vi sono l'ipermetropia (difficoltà di visione da vicino), la miopia (difficoltà di visione da lontano) e l'astigmatismo (curvatura irregolare della cornea).

Ulteriori informazioni

Dichiarazione della Società Svizzera di Oftalmologia (SSO) sulla profilassi e la terapia della miopia nell'adolescenza (in tedesco).

 

Gli occhi: finestre aperte sul corpo

Che cosa vede quando guarda intensamente negli occhi chi Le sta di fronte?

Naturalmente molto più di quanto vediamo noi medici oculisti, perché questo avviene solo con i propri cari. Speriamo che in questa situazione non Le vengano in mente indizi di malattie.

Eppure, anche Lei potrebbe vederne uno in determinate circostanze: un cerchio biancastro intorno alla pupilla prima o durante la mezza età spesso dipende da livelli notevolmente elevati di lipidi nel sangue, con conseguente rischio di ispessimento delle arterie e pertanto di ictus, infarti e altre occlusioni vascolari. Se si nota un anello simile, occorre quindi effettuare un'analisi del sangue. In età avanzata, questo fenomeno è invece normale e in italiano viene denominato arcus senile.

A occhio nudo si può anche notare che gli occhi non hanno pupille della stessa dimensione. I nervi che determinano le dimensioni della pupilla hanno una struttura complessa e non solo percorrono il cervello, ma anche, in parte, la regione del collo. Alla base di diverse dimensioni delle pupille possono quindi esserci svariate cause, da un innocuo difetto congenito o rilevato alla nascita, a condizioni potenzialmente letali come una vasodilatazione cerebrale (cosiddetto aneurisma) o una lesione dell'arteria carotidea (cosiddetta dissezione carotidea) e, nel caso dei neonati, perfino un tumore maligno (cosiddetto neuroblastoma). Se si tratta di una differenza appena riscontrata, si consiglia espressamente di sottoporsi a una visita medica. Se la persona in questione, invece, sostiene di averla avuta da sempre o da molti anni, in genere si tratta di una constatazione innocua.

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